advancing along the line of the hill, a huge, sliding and crawling, luminous and opaque. It seemed all things: man and woman's heads, faces of animals, vines, tools, leaves and flowers stood out on its surface continually moving, unstable, button. Similarly, it was one way - coming down, and enormous looming sbilanciato sul suo centro cedevole - che era il rumore universale: quello che dio aveva sentito un attimo prima di separare i suoni e le forme.
Che forma ha il blog?
E non ditemi che ci sono blog puntuti e blog obesi, che lo so da me. Non ditemi che ci sono blog su lunghi trampoli, blog-palafitta, e blog canoa, accucciati nello spazio di prua, la testa contro la corrente, nemmeno fosse il canale della nascita, che lo so da me.
Non parlo delle forme del blog ma della sua forma.
Giocatore, qui , applica una sua tecnica di decimazione che è una moltiplicazione, un rasoio di Occam con il filo anche sul manico.
Effe, qui , dice che il blog è cantastorie, e il blog è quella modalità raccontata, cantata (raccantata?), illustrata, mimata e soprattutto esposta nella pubblica piazza, un po' effimera e un po' no, un po' mitologica e un po' quotidiana, un po' fantastica e un po' cruda.
Chissà dove, in blog laureati che io non frequento, diranno altro.
Il blog - io penso - è un blob della comunicazione: assorbe ogni cosa e cambia un poco la sua forma globosa (blogosa), infinitamente duttile, accogliente in un modo mostruoso. Così può somigliare a tutto, avere la voce di tutto, ma sempre con la sua opacità vagamente lattescente, il suo grattare sui solchi, i suoi fruscìi di fondo (i mostri, nei film degli anni Cinquanta,hanno sempre hoarse breath), his line noise, its approximation.
And always his clay, or perhaps an organic form of PVC, or a synthetic form of the soul, which mimics all forms with absolute efficiency.
0 comments:
Post a Comment